Le Isole Far Oer hanno poco più di 49,000 abitanti: per dire, Gallarate ne ha 51,000, Rho 50,000. E io credo che in un assurdo e ipotetico SC Gallaratese – Far Oer, i varesotti avrebbero molto probabilmente la meglio sugli isolani. Sulle Isole Far Oer, dispiace dirlo, non c’è praticamente niente, solo molte pecore: non è infatti un caso che il nome Far Oer, derivi da “fåre-øerne”, che in danese antico significa “Isola delle pecore”.
La sua nazionale di calcio è iscritta alla FIFA dal 1998 e, ovviamente, non si è mai qualificata a mondiali ed europei, ma ha sempre dimostrato un entusiasmo da fare impallidire tifosi come quelli inglesi e brasiliani, attaccatissimi ai loro colori per antonomasia. È proprio a riguardo di questo entusiasmo che credo valga la pena spendere qualche parola.
Il capitano Frooi Benjaminsenè un carpentiere che a tempo perso gioca a calcio. Per non parlare dell’insegnante, Jakup Mikkelsen. Solo pochissimi di loro hanno avuto la possibilità di approdare in campionati conosciuti, come Gunnar Nielsen che milita in Premier nel Manchester City.
La maggior parte di loro, quindi, pratica questo sport a livello semi-professionistico: sono insomma una squadra che da noi militerebbe in Serie D. ogni anno affrontano nazionali immensamente più preparate di loro, ma onorano ogni impegno con un entusiasmo stupefacente. Entusiasmo che hanno dimostrato anche nell’ultima gara contro i nostri Azzurri, che di entusiasmo invece ne hanno dimostrato gran poco. O meglio, non ne hanno dimostrato affatto. Io credo che la selezione dei giocatori migliori di uno stato di 60,000,000 di abitanti non possa vincere 1-0, con un gol in fuorigioco e con diversi legni subiti, contro la selezione di uno stato di nemmeno 50,000 abitanti. Con tutto il rispetto per l’entusiasmo e il calcio faroese, io credo che si debba riflettere sulla prestazione dell’Italia. Freschi di preparazione non si può offrire una performance di questo livello, una squadra con un portiere e un centrocampista campioni del mondo solo nel 2006. Chiaro che sia più stimolante giocare contro compagini più titolate, non è un problema di qualità, l’amichevole contro la Spagna ne è la dimostrazione: un gara senza nulla in palio ha tramutato gli Azzurri in un’ottima nazionale a Bari. Nelle Far Oer, invece, in una partita valida per le qualificazioni, l’entusiasmo è sparito, mancando così di rispetto agli avversari e ai tifosi italiani. Io la penso così.
Credo che se Prandelli avesse schierato una squadra formata da giocatori azzurri per la prima volta, il risultato sarebbe stato a nostro favore, di gran lunga. Nessuno mette in dubbio le sue scelte, i giocatori in campo erano i più forti e quelli più in forma, in linea di massimo. Di sbagliato è stato l’atteggiamento degli uomini in campo, quasi tutti svogliati e convinti di essere al Derby del Cuore.
Sono dell’idea che una grande nazionale debba dimostrare la sua grandezza sempre e in ogni modo. Dare sempre il massimo, il meglio, onorare l’avversario temendolo non sono forse caratteristiche di un grande gruppo? Olanda – San Marino è finita 11-0 per i Tulipani. Sorvolando sul risultato tennistico, gli olandesi hanno dato tutto, hanno giocato con entusiasmo e passione, ovviamente poi è uscito il divario tecnico e tattico. Ora, io non credo che tra Italia e Far Oer ci sia un solo gol di differenza: con il giusto entusiasmo finirebbe diversamente.
Concludendo penso che un giocatore chiamato in nazionale, chiunque egli sia, debba sentirsi tanto fortunato quanto onorato, dal momento che è chiamato a rappresentare una nazione intera ed è stato scelto tra migliaia di giocatori. L’entusiasmo non deve mancare mai. Anche se, invece che Xavi e Iniesta, ti trovi di fronte un carpentiere dell’Isola delle Pecore.