Il diavolo e l’acqua santa

Angelo Adamo Gregucci e Antonio Conte

Domani la Dea scenderà di nuovo in campo per la 28° giornata del campionato di serie Bwin. Lo farà per difendere la posizione di capolista (quella prima posizione che attualmente sta salvando la squarda di Colantuono da una marea di polemiche sul non impeccabile gioco della sua squadra) e giocherà al Bortolotti contro il Sassuolo, squadra ostica e immischiata nella zona Play Out.

Per l’occasione rivredremo a Bergamo uno dei “tanti” allenatori della dea della passata stagione (4 se contiamo anche Bonacina, il quale si è seduto in panchina una sola volta in tutta la stagione, nella partita con il Palermo), ovvero Angole Adamo Gregucci .

Il Greg, o come amo chiamarlo io, “l’acqua santa” è, per caratteristiche d’allenatore, l’esatto opposto di Antonio Conte, ovvero “Il Diavolo”. Angelo Adamo non è certo l’allenatore duro  che ti fa sputare sangue, lui stesso diceva di ritenere  il dialogo pacato e sereno più costruttivo e proficuo nel rapporto con il giocatore, rispetto al classico rimprovero “sbraitato”.  Amava fare preparazione con la palla (quella che fanno in SudAmercia per intenderci) e non ha di certo svolto un ritiro estivo di quelli che fanno perdere 5/6 kg ai calciatori. Predicava la dedizione al lavoro, suo e dei suoi calciatori. Ha tenuto il timone soltanto per 4 partite, o meglio per quattro sconfitte, prima di affondare con la sua nave.

È stato sostituito da Antonio Conte. Assieme al suo fidato sergente di ferro (il preparatore Ventrone), l’ex glorioso capitano juventino, faceva svolgere ai suoi giocatori delle vere e proprie sessioni  di allenamento massacrante, degne di un addestramento militare. Ha fatto installare degli amplificatori ai bordi del campo di allenamento, i quali, diffondendo musica militare, servivano da stimolo ai giocatori durante gli allenamenti. È stato intransigente, chi non si allenava o non dava determinati risultati atletici, non giocava. Tutto questo ha portato a diverse crepe nello spogliatoio della Dea perché non tutti i giocatori si sono sottomessi agli ordini del comandante.  La squadra durante le partite, invece di acquisire freschezza atletica, ha avuto le gambe sempre più imballate (colpa forse dei pesanti allenamenti?). La sua esperienza a Bergamo è terminata dopo la partita persa in casa contro il Napoli per due a zero (dove abbiamo superato la metacampo credo massimo 2-3 volte in tutta la partita) e all’indomani della celebre frase pronunciata Leggi il resto dell’articolo