Meid in Italy

Marchisio si allena a Coverciano

In quest’ultimo periodo ho molti spunti, ma veramente pochi sono “juventini”. Il campionato juventino sta continuando senza particolari sussulti, un po come impugnare una spada ottusa. Come previsto dal mio ultimo articolo la Juve deve temere principalmente se stessa per la corsa (irrealizzabile) alla zona champions, e la non-vittoria del week end lo dimostra.

Una caratteristica innegabile della politica societaria degli ultimi anni è senza ombra di dubbio il forte  carattere “italiano” della squadra. La società juventina spende e spande per i giovani italiani al punto da avere in squadra una grossa fetta della nazionale italiana e non. Su tutti Buffon, Chiellini, Bonucci, Barzagli, Motta, Grosso, Aquilani, Marchisio, Pepe, Del piero, Toni, Matri per non parlare dei vari prestiti e delle comproprietà. Insomma ci ritroviamo ogni tre per due Prandelli sugli spalti ad osservare i suoi.

Tutto questo è lodabile senza dubbio, soprattutto se si pensa a squadre che hanno vinto tutto e vergognosamente quasi senza italiani in campo (Inter-Bayern senza italiani negli 11, e con Materazzi unico entrato, oltretutto al 91°). Autocompiacimento a parte mi viene da chiedere quali siano i veri vantaggi apportati alle squadre che fanno come la Juve, visto che stranamente da un paio d’anni facciamo pena. E sarà un caso che quando per una volta l’Inter inizia a comprare italiani (Pazzini, Ranocchia) fa quasi la fine della Juve? Per l’amor del cielo, se questo è l’effetto che l’Inter continui pure a comprarne ma è un dato di fatto che ultimamente il calcio e i calciatori italiani siano un po sottotono.

Penso all’asse Chiellini-Bonucci tanto fondamentale per Italia/Juve quanto spesso pericolante(soprattutto il secondo). Penso all’inguardabile Motta, e all’altalenante Grosso. A un De Ceglie mai esploso, e a un Barzagli sempre in stand-by. A un Marchisio grande campione ma che stenta a prendere per mano la squadra e a un Pepe grande lavoratore ma con poca qualità. A un Alex oramai vecchio per sostenere il peso offensivo, e a un Toni che spesso fa bene, ma altrettanto spesso non lo vedi nemmeno in campo se non su qualche cross. Insomma, il cantone di italiani nella Juventus lascia un po a desiderare.  C’è anche da dire che l’offerta non è che sia molto più valida. Ci sono campioni come De Rossi e Rossi, qualche giovane interessante, ma per il resto i giocatori juventini sono in linea con quasi tutti gli altri, quindi parlerei più di crisi italiana e non solo juventina.

La vera differenza sta nel fatto che le maggiori altre squadre vanno giustamente a pescare all’estero, e pescano spesso molto molto bene.

Tirando le somme, nella mia letterina di Pasqua(ebbene si ne farò una, mica bisogna farla solo a Natale) esprimerò il desiderio che la nostra dirigenza si scucia di dossa il marchio “Meidinitaly” e magari inizi a buttare l’occhio oltre confine.

E magari anche con un colpo Grosso(che potrebbe essere anche vendere il suddetto).